“Amare significa non dover mai dire mi dispiace”: la celebre citazione tratta dallo struggente film “Love Story” è riportata, in una versione simile – “Love Is… being able to say you are sorry” – in uno dei fumetti ideati e realizzati dalla neozelandese Kim Grove in Casali a partire dal 1970. Protagonisti delle vignette erano due innamorati: molto apprezzate dopo la pubblicazione sul quotidiano Los Angeles Times, diventarono negli anni seguenti un cult in tutto il mondo, tradotte anche in italiano con “Amore è…”. Il successo continuò per anni – e per alcuni ancora oggi – anche dopo la fine del lavoro dell’autrice, perché il concetto di amore è da sempre universale: unisce coppie di innamorati, familiari, amici in momenti diversi e durante la vita si trasforma.
Con l’avanzare dell’età, con il cambiamento delle condizioni fisiche, con qualche difficoltà in più o, purtroppo, con il manifestarsi di malattie e problemi, “amore è…” cambiare la prospettiva, occuparsi dell’altro o dell’altra, confrontarsi con chi – insieme a noi – se ne prende cura.
Il giorno di San Valentino, come tutte le ricorrenze, evoca emozioni: affetto, gioia, tenerezza possono – quando le condizioni non sono ottimali – accompagnarsi alla nostalgia, alla tristezza, alla malinconia. Proprio per questo, per anziani, malati e operatori sanitari, questa giornata può essere anche un momento di riflessione sulle difficoltà e sulle sfide quotidiane legate alla solitudine, alla sofferenza fisica e al lavoro incessante.
“Amore è…” trascorrere un pomeriggio in più coi propri cari o partecipare alle attività nelle strutture.
“Amore è…” accompagnare alle terapie o alle visite chi è ospite della RSA.
“Amore è…” condividere tra familiari e operatori una visione rispetto alla persona da accudire o curare.
“Amore è…” essere consapevoli che, in certi momenti della vita, ogni giorno è insieme una lotta e un regalo e ancora di più va goduto insieme.
“Amore è …” fare attenzione ai piccoli gesti di affetto, ad un sorriso, ad un messaggio, ad una parola o alla – semplice, ma non banale, presenza.
Ecco che queste riflessioni aggiungono, alle altre emozioni, gratitudine, vicinanza, sollievo, calore: anche se per brevi periodi o momenti, sono spesso fondamentali per combattere la solitudine.
Lo sanno bene gli operatori sanitari: San Valentino per loro può essere una giornata che evidenzia sacrificio, impegno, passione, ma porta anche alla riflessione sull’importanza del loro lavoro e sull’impatto emotivo che possono avere su ospiti, pazienti e famiglie.
“Amore è …” anche poter condividere – tra familiari, caregiver, operatori – ciò che riguarda le persone che, a vario titolo, assistono; accanto alla componente umana, gli strumenti – tecnologici e non – esistenti possono agevolare questa collaborazione.
MyFamily risponde a questa esigenza, agevolando la comunicazione tra ente socio sanitario e famiglia: permette alle famiglie e ai caregiver degli ospiti delle strutture socio sanitarie di consultare, in qualsiasi momento, informazioni aggiornate sui propri cari e sulle attività erogate dall’équipe socio sanitaria. Attraverso report dettagliati e scambio sicuro di documenti, ogni aggiornamento è sempre a portata di mano, favorendo una comunicazione chiara e trasparente. I familiari sono, così, costantemente informati e coinvolti attivamente.