Come scegliere il software per l’assistenza domiciliare

Ago 6, 2025

Lavorare meglio per curare meglio, con più organizzazione.

 

L’assistenza domiciliare rappresenta oggi una delle risposte più efficaci e sostenibili ai bisogni di cura delle persone fragili, solitamente anziane, in fase avanzata di malattia o in condizioni croniche.

Offrire servizi sanitari e assistenziali direttamente al domicilio del paziente consente di migliorare la qualità della vita, ma allo stesso tempo agevola anche la riduzione del numero di ricoveri ospedalieri non necessari, con risparmio per il sistema sanitario e maggiore appropriatezza delle cure.

Perché l’ADI e le cure palliative funzionino davvero, però, serve un’organizzazione precisa. Occorre uno strumento che consenta di pianificare, monitorare e gestire in modo centralizzato ogni passaggio dell’intervento domiciliare.

Il software gestionale di assistenza domiciliare è oggi un alleato imprescindibile per coordinare équipe, standardizzare le procedure, avere dati sempre aggiornati e ridurre il carico burocratico a favore della cura della persona.

Servizi domiciliari sempre più centrali nella sanità territoriale

L’assistenza domiciliare in Italia sta vivendo una crescita senza precedenti: secondo i dati più recenti del monitoraggio Agenas 2024, oltre 1,5 milioni di over 65 sono già stati presi in carico con almeno una prestazione domiciliare, superando in anticipo sia il target previsto per il 2024 che quello fissato per fine 2025.

Un risultato che segna un +119% rispetto all’obiettivo annuale e porta il tasso di copertura al 10,9% della popolazione anziana, oltre lo standard europeo del 10%.
Un segnale chiaro: l’ADI non è più un servizio marginale, ma un pilastro della sanità territoriale, che richiede strumenti adeguati per essere gestita in modo efficiente e sostenibile.

Perché digitalizzare i servizi di assistenza domiciliare è una scelta strategica

Dotarsi di un software per l’assistenza domiciliare significa indubbiamente “passare al digitale”, ma non solo.
Vuol dire cambiare il modo in cui si lavora: più coesione tra i professionisti, più trasparenza nella gestione, più tempestività nelle decisioni cliniche e organizzative.
Un buon gestionale ADI permette di:

  • pianificare gli interventi in modo intelligente e automatizzato;
  • centralizzare tutte le informazioni: dai dati clinici ai parametri vitali;
  • documentare in tempo reale gli atti assistenziali;
  • generare flussi conformi alle richieste regionali (SIAD, FE4);
  • controllare l’andamento del servizio attraverso indicatori e report personalizzati grazie alla data science.

Un esempio concreto? Il fisioterapista entra in casa del paziente già informato su storia clinica e ultimi interventi, perché ha tutto aggiornato nel diario digitale. Il risultato? Più continuità e qualità dell’assistenza territoriale.

Tanti software per l’ADI? Sì, ma non sono tutti uguali

Oggi esistono molti software pensati per gestire l’ADI, o C-Dom (nella specifica terminologia usata dalla Regione Lombardia).
Tuttavia, non tutti offrono le stesse funzionalità né lo stesso grado di personalizzazione e adattabilità.
Per effettuare la giusta scelta è bene interrogarsi su una serie di fattori:

  • Quali servizi si erogano? Di quali si ha necessità? (ADI di base, cure palliative, prestazioni complesse…)
  • C’è bisogno di integrare il gestionale con altri sistemi già in uso?
  • Quanto è scalabile, cioè in grado di crescere con realtà dinamiche?
  • I costi sono chiari? Cosa è incluso, cosa no?
  • Che tipo di assistenza tecnica è garantita? Il supporto è rapido?

E soprattutto: quanto è semplice da usare per chi ci lavora ogni giorno?
Perché un software difficile da interrogare nelle funzioni quotidiane viene abbandonato, mentre una soluzione ben progettata diventa parte integrante del lavoro.

Cosa significa “un software user-friendly”? Un OSS alle prime armi riesce a documentare l’intervento in pochi clic. Nessuna formazione lunga: il sistema è autoesplicativo.

Come scegliere il software per l’assistenza a domicilio: caratteristiche da non trascurare

Scegliere un gestionale per l’assistenza domiciliare non è solo una questione di funzionalità tecniche. È, in realtà, una decisione che incide direttamente sulla qualità del servizio, sul benessere degli operatori e sull’efficienza clinico-organizzativa.

Chi coordina un servizio di cure domiciliari sa bene che ogni giornata è un equilibrio delicato tra programmazione, improvvisi cambiamenti, richieste dei familiari, comunicazioni interne, documentazione da compilare.

In questo contesto, un buon software può diventare un alleato silenzioso ma fondamentale: aiuta a ridurre gli errori, rende più fluida la comunicazione, semplifica i passaggi operativi e fa emergere i dati più rilevanti.

Ci sono alcune caratteristiche che non possono mancare in un gestionale progettato davvero per l’ADI. Vediamole insieme.

01 – Interfaccia intuitiva: meno burocrazia, più cura

La semplicità d’uso è fondamentale. Un software difficile da usare, con percorsi poco chiari o schermate affollate, rallenta il lavoro e rischia di compromettere la qualità della documentazione.

L’usabilità è quindi un elemento centrale per il successo del gestionale. L’interfaccia moderna, con percorsi guidati e layout intuitivo, riduce il tempo speso davanti allo schermo e rende gli operatori più motivati.
Un gestionale ADI moderno deve offrire:

  • Agende leggibili, condivise, filtrabili per paziente, ruolo o zona
  • Diario multidisciplinare strutturato in modo chiaro
  • Percorsi guidati per la compilazione delle schede.

Un risultato tangibile: grazie alla funzione di precompilazione intelligente, un infermiere documenta il follow-up in pochi minuti e dedica più tempo alla relazione con il paziente.

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02 – Centralizzazione dei dati: tutte le informazioni in un solo posto

Tutti i dati clinici e organizzativi devono essere accessibili da un unico punto e in tempo reale. Questo evita dispersione, ripetizioni, perdite di tempo e — soprattutto — garantisce continuità nella presa in carico e una visione d’insieme.
In particolare, è fondamentale che il gestionale raccolga e renda disponibili:

  • Parametri vitali aggiornati, diari clinici e valutazioni
  • Informazioni sugli interventi programmati ed effettuati (consultare i piani assistenziali multidisciplinari)
  • Turni, orari, presenze e assegnazioni del personale

Grazie all’integrazione delle informazioni: un medico visualizza a colpo d’occhio le saturazioni della settimana precedente, i rilievi dell’OSS e le note infermieristiche. Può così adattare tempestivamente la terapia e documentare in modo completo l’evoluzione clinica.

03 – Flessibilità operativa: perché l’assistenza domiciliare cambia ogni giorno

L’ADI è un servizio dinamico. Gli imprevisti sono all’ordine del giorno, e il software deve essere pronto a gestirli in velocità. Un paziente può aggravarsi, un operatore ammalarsi, una famiglia chiedere una modifica urgente. Il gestionale deve rispondere a questi cambiamenti in modo fluido, senza richiedere operazioni complesse o passaggi manuali.

Cosa serve?

  • Modifiche rapide all’agenda e ai piani di cura
  • Aggiornamenti condivisi in tempo reale (sostituzioni e nuove attività)
  • Tracciabilità completa delle modifiche.

Una disdetta dell’ultimo minuto? Il coordinatore riprogramma gli accessi, e gli operatori vedono subito la nuova assegnazione sul loro dispositivo.

04 – Conformità normativa integrata

La trasmissione dei dati ai sistemi regionali è oggi parte integrante della gestione dei servizi domiciliari. In particolare in Lombardia, dove è richiesto l’invio di flussi SIAD e FE4 tramite integrazione con il sistema SGDT.

Un buon software:

  • È già conforme alla normativa (es. DGR 6867/2022)
  • Produce i flussi automaticamente, senza interventi manuali
  • Riduce il rischio di errori nella rendicontazione

La struttura evita rilavorazioni e respingimenti perché i dati inviati alla Regione sono già formattati correttamente, senza bisogno di ulteriori controlli

05 – Sicurezza e tracciabilità: dati protetti, azioni monitorabili

Ultimo ma non meno importante: la protezione dei dati. I software per l’assistenza domiciliare trattano informazioni estremamente sensibili. Serve quindi un’infrastruttura solida, certificata e sempre aggiornata che garantisca:

  • Certificazioni ISO 27001, 27017, 27018
  • Backup frequenti e protezione dei dati in cloud
  • Tracciabilità di ogni accesso e modifica

In caso di audit, la direzione è in grado di mostrare con precisione chi ha fatto cosa e quando. La gestione degli accessi è chiara, sicura e conforme.

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b.ADI: il software di assistenza domiciliare progettato per la realtà sul campo

b.ADI è il gestionale per l’assistenza domiciliare sviluppato da Netpolaris, software house italiana specializzata in soluzioni per il settore socio-sanitario.

Nasce da un confronto diretto con operatori, medici e coordinatori: persone che ogni giorno gestiscono cure domiciliari complesse e vogliono uno strumento moderno, flessibile, sicuro.

Le sue caratteristiche principali:

  • Interfaccia intuitiva e user-friendly
  • Agenda e diario clinico multidisciplinare
  • Integrazione con SGDT (Regione Lombardia)
  • Gestione flussi informativi per C-DOM e RSA Aperta (Regione Lombardia)
  • Produzione automatica dei flussi SIAD e FE4
  • Intelligenza artificiale e Data Science integrate
  • Sicurezza certificata a livello internazionale
  • Monitoraggio in tempo reale delle attività

In quanto strumento nativo digitale, b.ADI offre tra le sue funzioni la possibilità per l’operatore di registrare la firma autografa direttamente su dispositivo. Questa funzionalità, valida per i servizi di C-Dom e RSA Aperta, può essere utilizzata sia all’atto della condivisione del PAI (Piano Assistenziale Individualizzato), sia durante l’accesso al domicilio.

Pazienti o caregiver possono quindi apporre la firma su display anziché su carta, nel pieno rispetto della normativa GDPR, evitando la successiva fase di scansione e caricamento del documento. Questo rappresenta un ulteriore passo verso la semplificazione burocratica, a favore della qualità del tempo dedicato alla cura del paziente.

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Conclusione: i vantaggi di un buon software di assistenza a domicilio

Dotarsi di un buon software significa portare a risparmi di tempo, riduzione degli errori e ottimizzazione delle risorse, giustificando l’investimento iniziale.

In Netpolaris conosciamo bene le esigenze, e le urgenze, del settore healthcare, che non conosce tempi di attesa. Sappiamo quindi che è fondamentale fornire una formazione iniziale e un supporto continuo per garantire che gli operatori sfruttino pienamente le potenzialità del software.
I nostri software sono flessibili e integrabili proprio per consentire un esercizio efficace e improntato al miglioramento delle cure assistenziali.

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Francesca Di Adamo
Copywriter

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