Infermiere ieri, oggi, domani: l’evoluzione di una professione che fa la differenza

Mag 12, 2025

Il 12 Maggio si celebra la Giornata Internazionale dell'infermiere

 

Cuore pulsante della sanità”, “eroi ed eroine”, “figure imprescindibili”: questi sono solo alcuni dei modi con cui infermieri e infermiere vengono definiti, quando si vuole – giustamente – elogiare il loro ruolo.
Non si può però negare che, negli ultimi anni, il loro valore sia messo a rischio da condizioni lavorative precarie o inadeguate – se non critiche – o dalla mancanza di sicurezza che si traduce in attacchi fisici personali da parte da quegli stessi pazienti o familiari che vengono assistiti.

Il riconoscimento, però, resta ampio: proprio per celebrare infermieri e infermiere è stata istituita – in onore di Florence Nightingale, riconosciuta come la fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna – la Giornata Internazionale a loro dedicata, che si celebra il 12 maggio. Così come colei alla quale è ispirata – denominata la “dama della lampada” – durante la guerra di Crimea si muoveva giorno e notte tra i feriti, allo stesso modo infermieri e infermiere tuttora si muovono tra i corridoi e i reparti di un ospedale o le stanze di una RSA: donne e uomini che, con passione e competenza, fanno la differenza nella vita delle persone, siano esse pazienti o familiari.
Presenza, ascolto, cura, capacità, competenza, umanità: caratteristiche che chi svolge questa professione incarna e porta avanti, nonostante i cambiamenti che il tempo ha portato con sé, non solo nel settore medico e sanitario.

In occasione di questa giornata, può essere interessante riflettere su come questa figura sia cambiata, cresciuta ed evoluta negli anni: l’infermiere non è più soltanto “chi assiste”, bensì un professionista della salute, con competenze avanzate, capacità di decisione clinica e un ruolo fondamentale nella prevenzione, cura e riabilitazione.
Se “ieri” questa era vista spesso come una come una figura subordinata, esecutrice di ordini medici, la cui formazione era basata soprattutto sulla pratica e sull’esperienza diretta e dal ruolo prevalentemente assistenziale, con poche possibilità di autonomia, “oggi” si parla di professionisti laureati, spesso con specializzazioni post-laurea, che partecipa attivamente al processo decisionale, lavora in équipe multidisciplinari e ha competenze cliniche, educative e gestionali. Nel tempo è diventato un punto di riferimento per pazienti e famiglie, soprattutto in contesti complessi come RSA, terapia intensiva, medicina territoriale.

E “domani”? Inutile dire che, come su tanti altri ruoli e su altre figure professionali, l’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale potrebbe avere un impatto anche sulla figura infermieristica, che sarà sempre più supportata da strumenti tecnologici per l’analisi dei dati clinici in tempo reale, il supporto nelle diagnosi e nei protocolli, l’automazione delle attività ripetitive, la gestione del tempo e delle risorse, la rilevazione dei segnali precoci nei dati clinici, il miglioramento della comunicazione tra professionisti e famiglie.

Non può essere però dimenticato l’aspetto umano, fatto di empatia, relazione, presenza fisica: la tecnologia potrà affiancare, ma mai sostituire la cura e le persone che, a vario titolo, esercitano la professione infermieristica.

Dalila Lattanzi
Freelance
Content Editor

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